venerdì 10 ottobre 2008

Voglio proporvi il primo dei testi tradotti che ho intenzione di regalarVi di volta in volta: ci provo, e spreriamo venga bene; la canzone è una delle mie preferite, Fado portuguès.
Fado português
( José Régio / Alain Oulman )

O fado nasceu um dia
Quando o vento mal bulia
E o céu o mar prolongava,
Na amurada dum veleiro
No peito dum marinheiro
Que estando triste cantava,
Que estando triste cantava.

Ai, que lindeza tamanha,
Meu chão, meu monte, meu vale
De folhas, flores, frutos de oiro,
Vê se vês terras de Espanha,
Areias de Portugal,
Olhar ceguinho de choro.

Na boca dum marinheiro
Do frágil barco veleiro
Morrendo a canção magoada,
Diz o pungir dos desejos
Do lábio a queimar de beijos
Que beija o ar e mais nada,
Que beija o ar e mais nada.

Mãe, adeus, adeus, Maria,
Guarda bem no teu sentido
Que aqui te faço uma jura,
Que eu te levo à sacristia,
Ou foi Deus que foi servido
Dar-me no mar sepultura.

Ora eis que embora outro dia
Quando o vento mal bulia
E o céu o mar prolongava,
À proa de outro veleiro
Velava outro marinheiro
Que estando triste cantava,
Que estando triste cantava.

Ai, que lindeza tamanha,
Meu chão, meu monte, meu vale
De folhas, flores, frutos de oiro,
Vê se vês terras de Espanha,
Areias de Portugal,
Olhar ceguinho de choro.

Il fado è nato un giorno in cui
Il vento appena si muoveva
Ed il cielo prolungava il mare
Nella murata di un veliero
Nel petto di un marinaio
Che cantava perché era triste
Che cantava perché era triste

Ai, che grande bellezza,
il mio terreno, il mio monte, la mia valle
di foglie, fiori, frutti d’oro
guarda se vedi terre di Spagna
sabbie del Portogallo,
lo sguardo accecato dal pianto

Nella bocca di un marinaio
Del fragile veliero
Morendo la canzone addolorata
Dice del dolore del desiderio
Della labbra che bruciano per i baci
Cha baciano l’aria e niente più
Che baciano l’aria e niente più

Madre, addio, addio, Maria,
conserva bene la tua direzione
che qui ti faccio una promessa
Che io ti porterò in chiesa
O che sarà stato il volere di Dio a darmi
Sepoltura in mare.

Ora ecco che proprio l’altro giorno
Quando il vento appena si muoveva
Ed il cielo prolungava il mare
Alla prua di un altro veliero
Vegliava un altro marinaio
Che essendo triste cantava
Che essendo triste cantava

Ai, che grande bellezza,
il mio terreno, il mio monte, la mia valle
di foglie, fiori, frutti d’oro
guarda se vedi terre di Spagna
sabbie del Portogallo,
lo sguardo accecato dal pianto

27 commenti:

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